26/04/2024
10/04/2013

Il 'salva Ilva' non è incostituzionale

ROMA - La Corte Costituzionale dà ragione al governo, giudicando in parte inammissibili, in parte non fondati i dubbi di legittimità costituzionale sollevati da Gip e Tribunale di Taranto

La salva Ilva è salva. La Corte Costituzionale dà ragione al governo, giudicando in parte inammissibili, in parte non fondati i dubbi di legittimità costituzionale sollevati da Gip e Tribunale di Taranto. 

Ma gli scontri e le polemiche tra l'azienda e la magistratura jonica sono destinati a proseguire ancora a lungo. "Le sentenze della Corte si rispettano e non si commentano”, dice il procuratore di Taranto Franco Sebastio, che un attimo dopo però ricorda, "le indagini vanno avanti, anzi non si sono mai fermate". “Nessuno scoraggiamento - ribadiscono d'altro canto le associazioni ambientaliste - vinceremo comunque, anche senza la Corte Costituzionale". 

I giudici della suprema corte hanno confermato che l'impianto del decreto messo a punto dal governo e convertito in legge alla fine dell'anno scorso, non sono in contrasto con la Carta Costituzionale. La legge definiva l'Ilva priorità  strategica nazionale e le ha consentito di continuare a produrre e a vendere i sui prodotti nonostante i sequestri dell'autorità  giudiziaria, provvedimenti che nei mesi scorsi hanno fatto salire la tensione in una città da sempre sospesa tra il diritto ad avere un lavoro e quello di preservare la salute. “La decisione impegna tutti a proseguire con rigore e rapidità nel risanamento ambientale, non ci sono più scuse per nessuno”, commenta il ministro dell'Ambiente Corrado Clini. 

Nel frattempo sullo stabilimento siderurgico continua a piovere sul bagnato. Dopo il tornado dei mesi scorsi, da oggi l'azienda ha messo in ferie 150 lavoratori dell'ex magazzino generale adibito a laboratori dove lunedì notte è crollata una pensilina esterna in cemento armato.